lunedì 25 agosto 2008

Hic et nunc?



E' una vita, un quarto di vita intero,
si è trascinato come 27 note di piano,
giganti come il suono del mare in inverno,
feroci come le lame del vento d'autunno,
calde come le fiamme dell'asfalto d'estate,
tepore di pollini di una giovane primavera.

Sono caduto fra le braccia del tempo,
sono seduto su un treno senza fermate,
sento la musica nel petto che mi scioglie,
l'ansia di non accettare questo strano malore,
si ricompone ogni mattina lasciandomi nel sonno.

Non una donna che tenga il peso del mio cuore,
ho gli occhi umidi di chi li tiene troppo aperti,
sono sordo alle alture del rumore giovanile,
sono sconfitto nella mia memoria degli eventi,
ho buttato via giorni e notti che neanche li conto.

Vado...si ora vado...

Nessun commento: